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Because flapper knows it

19/02/11

Distanze incolmabili non saprei come altro definirle!
Insomma son quì, sono circa le quattro del pomeriggio, i miei appunti disteranno dalla mia testa si e no un metro, un metro che il mio sguardo può percorrere in una frazione di secondo.
Eppure non è così, la mia mente è già galoppata lontano, lontanissimo! Per infiniti spazi mi conduce verso una finestra spalancata su un orizzonte ancora più vasto e grande, una porta sul destino, sul mio destino e ad ovest di là un orto, neanche tanto grande, ma carico di vita, odori, colori, esperienza; e in mezzo ai pomodori lo trovo.
Ride, come solo gli spaventapasseri sanno ridere, io penso :- Che avrai mai da ridere manico di scopa!- e quello piega la testa di lato e, per nulla indispettito dal mio pensiero (anche se evidentemente lo aveva sentito in qualche modo!), risponde :- Figlio di uomo sono più vivo io che mene sto quì a fare il mio lavoro e a farlo bene (impettendosi con aria soddisfatta) di te, si di te, che fuggi per questi mondi lontani solo perchè non hai voglia di fare il tuo!- e continua a fissarmi con quel suo sorriso di paglia stampato sul volto, nella sua perfetta armonia di ortaggi e vestiti logori.
Beh sono ancora quì e dopo cinque ore non una sola informazione di chimica ha raggiunto il mio cervello e lui è ancora là che ride nel suo orto perchè lo sa, sa che a breve tornerò a trovarlo.

(dice lo passo quest'esame se continuo a studiare così...dice!)







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1 Commenti

Alle 20 febbraio 2011 alle ore 06:10 , Anonymous Anonimo ha detto...

belliiiiiiino!! grande Lore!

 

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